21 settembre 2012

Roberto Peregalli e Laura Sartori Rimini, la fabbrica dei capricci.....

Lui filosofo delle forme e dei colori, lei architetto: insieme, artefici di scenari sospesi nel tempo per suscitare meraviglia. "Altro che nasconderci dietro il minimalismo, qui accade il contrario". Immaginando l’abitare quotidiano come una scena sospesa, che rievoca un passato riposizionato in un odierno durevole, negli anni e nei desideri, ci si può immergere negli ambienti creati da Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli. L’architetto e il filosofo che da due decenni costruiscono ville, interni, scenografie e ristoranti a Milano e nel mondo, sogni aperti al pubblico oppure molto privati, raccolti anche nel volume L’invenzione del passato, appena edito da Bompiani, hanno un carattere che corrisponde alle loro idee, decise e precise. E l’ufficio che le custodisce non allenta la morsa, ponendosi con ingombrante presenza sin dall’ingresso, senza concessioni. «Normalmente negli studi di architettura è tutto nascosto dietro il minimalismo, qui è il contrario».
Su questo non si discute, anche perché troppo concentrati a non inciampare, rovesciare o calpestare nulla. Una folla di oggetti assedia chi varca la soglia dell’appartamento diventato ufficio, un lunghissimo corridoio con sfilata di forme enigmatiche come asse portante, la peculiare sala riunioni a sinistra, le stanze di Laura e quella di Roberto in fondo a destra, e poi cucina, archivio, zone dei collaboratori, tutto come in una casa, più che fascinosa, più che altro piena. Ovunque, busti e modellini, lucidi e tessuti, quadri e libri, accessori e campioni di piastrelle, disegni e mosaici, una sinfonia che spaventa, incanta, confonde. Il loro capriccio è quello di non farsi trascinare dalle mode, la storia come appiglio contro le novità di tendenza, e dunque di passaggio. Un lusso che richiede ogni volta una vera regia.






 
  













AnnaMaria Sbisà

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